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22/05/2018

 
Smaltimento di rifiuti edili: norme e direttive

Smaltimento di rifiuti edili: norme e direttive

Esistono delle norme ben precise per lo smaltimento di rifiuti edili che, ovviamente non possono essere trattati come rifiuti normali . Ecco quali sono le direttive

Nel settore dell’edilizia, ogni attività ha come conseguenza la produzione di rifiuti speciali. Questi ultimi devono essere eliminati in modo corretto per preservare l’ambiente e non incappare in atti illegali.

Nei cantieri edili si producono rifiuti speciali che sono formati soprattutto da calcinacci, cemento armato, materiali inerti e varie macerie che possono contenere sostanze tossiche per l’ambiente e per la salute che, quindi, vanno smaltiti in modo appropriato. Non capita di rado, purtroppo, incontrare macerie edili abbandonate su suolo pubblico in maniera del tutto abusiva. Ebbene, questi comportamenti, oltre a creare un grave danno all’ambiente, sono anche assolutamente illegali.

Ecco perché lo smaltimento di rifiuti edili deve seguire precise normative. Vediamo quali sono.

 

Smaltimento di rifiuti edili: il recupero

Secondo la legge n°2 del 2009, alcuni materiali prodotti nei cantieri edili possono, e devono, essere recuperati. Le ditte più attente, infatti, eseguono demolizioni selettive in modo da recuperare i materiali riciclabili.

Ad esempio, i materiali derivanti da scavi, come terra e rocce, non sono considerati un rifiuto e vengono riutilizzati per rinterri e riempimenti. Capita anche di dove riutilizzare materiali provenienti da altri cantieri, in questo caso, bisogna inoltrare domanda al Comune e assicurarsi che non sia inquinato, in base a dei test.

 

Di chi è la responsabilità dello smaltimento di rifiuti edili

Il Decreto Legislativo n°152 del 3 aprile 2006, riferito alle “Norme in materia ambientale”, prevede che i costi e tutta la responsabilità relativa allo smaltimento di rifiuti edili siano del soggetto che li produce.

Quindi, se le macerie sono create da un’impresa di costruzioni, quest’ultima dovrà occuparsi dello smaltimento. Se, invece, sono create da un privato, sarà il proprietario dell’immobile e mandatario dei lavori a doversi occupare di tutto.

 

Come si smaltiscono correttamente i rifiuti edili

Come abbiamo già accennato, in Italia e nell’Unione Europea, l’errato smaltimento di rifiuti edili o il loro abbandono è reato. Per rifiuti di questo genere, infatti, non possono essere usati i pubblici cassonetti di città o discariche non specializzate e autorizzate al loro smaltimento.

Lo smaltimento dipende soprattutto dalla quantità dei rifiuti:

  • Piccole quantità: quando si tratta di una piccola quantità di rifiuti, magari prodotti da opere edili private, questi ultimi possono essere portati semplicemente alla più vicina Isola Ecologica, regolata dal Comune di appartenenza.
  • Grandi quantità: se invece i lavori sono affidati ad un’impresa e vengono prodotti quantità più importanti di rifiuti edili, superiori a 30 chili al giorno, allora la raccolta e lo smaltimento deve essere fatta assolutamente da ditte specializzate e iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Per farlo, bisogna compilare un modulo preciso in cui si riportano i dati del produttore dei rifiuti, del destinatario, la tipologia delle macerie, in modo da identificare e rintracciare i rifiuti.

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